Non solo divine e nemmeno solo avanguardie ma una lunga panoramica sull’immagine della donna in russia dal XV al XX secolo, sotto molteplici aspetti. Quello sociale, fuori e dentro casa, quello tradizionale, artistico, politico. Certo, anche qui la carne al fuoco è tantissima ma per il pubblico italiano è certamente una scoperta.
Alcune delle donne ritratte sono ben note anche da noi: a partire da Caterina II e Marja Fedorovna, l’ultima zarina uccisa nel 1918 durante lo sterminio della famiglia imperiale che ancora oggi fa tanto discutere; o Anna Achmatova, la cui frangetta e il naso adunco uniti allo charme le garantirono un posto nel cuore di molti, ritratta anche da Modigliani ma celebre per le sue poesie. Ma troviamo anche ballerine, contadine, donne della borghesia, donne in abiti tradizionali, donne che guardano invece all’occidente e soprattutto donne che si occupano di arte. Artiste che finalmente possono essere conosciute al grande pubblico e che non vengono oscurate dalla fama di alcuni colleghi russi presenti in mostra, come il buon Malevic, ma anzi se ne sottolinea l’arte innovativa fino appunto alle avanguardie, dal futurismo al cubismo, al suprematismo.
Ecco quindi che la funzione antologica della mostra ci porta a schiudere nuove porte, a incuriosirci, a voler approfondire questo paese così vicino e così lontano al tempo stesso.
La mostra è aperta a Palazzo Reale fino al 12 settembre, aperto tutti i giorni tranne il lunedì, dalle 10.00 alle 19.30, con apertura serale il giovedì fino alle 21.30.
A mnio avviso, da non perdere!